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Florian Marino: "Ho imparato una lezione"

Thursday, 14 May 2015 11:48 GMT

Dopo lo spettacolare highside di Imola il francese punta a tornare per Portimao.

Florian Marino (MRS Yamaha) è stato protagonista della caduta più spettacolare del round italiano Acerbis di Imola: nella gara della Coppa FIM Superstock 1000, il pilota transalpino ha perso il controllo della propria YZF-R1M in percorrenza della Rivazza 1, venendo sbalzato dalla moto a causa di un highside e portando alla caduta anche Raffaele De Rosa (Althea Racing Ducati), che si trovava all’esterno durante il tentativo di sorpasso dell’ex pilota Supersport. Preso in consegna, sotto sua esplicita richiesta, da Massimo Corbascio e Claudio Costa della Clinica Mobile, Marino si è sottoposto ad un intervento chirurgico nella giornata di domenica sera.

Puoi spiegarci come è avvenuta la caduta?
“De Rosa, che era davanti a me, non è uscito dalla Variante Alta nella maniera migliore, io invece l’ho fatta bene e quindi sono arrivato con maggiore velocità sul tratto in discesa ed all’ingresso della Rivazza. Ho provato a sorpassarlo e pensavo di esserci riuscito, ma lui ha mollato i freni e provato a replicare dall’esterno. Lì ho capito che stavo per colpirlo e per questo motivo ho provato a fermare la moto con il freno posteriore, ma purtroppo ho perso il controllo del posteriore che ha innescato l’highside. Sfortunatamente la mia moto lo ha centrato”.

“Ero un po’ aggressive ad inizio della corsa, perché volevo assolutamente tornare sul gruppo di testa. Raffaele voleva diferndere la posizione ed ha contrattaccato, ma sfortunatamente non ho potuto evitare il contatto. Mi spiace per Raffaele, ma la cosa più importante è che non si è fetto male.

Io, invece, ho pagato caro il mio errore in quanto ho rimediato due fratture all’avambraccio sinistro, una al radio ed una all’ulna. Sono stato preso in consegna da subito dal dott. Corbascio e dal dott. Costa, che mi hanno portato all’ospedale. Mi hanno operato subito, inserendomi due placche e qualche vite per fissare le ossa ed assicurare una più veloce saldatura”.

Quanto pensi che durerà il recupero?

“Sono rimasto all’ospedale per due giorni e tornato a casa martedì. Ho iniziato la riabilitazione con sessioni di magnetoterapia e chinesiterapia già da mercoledì. Mi sono visto anche con il mio medico e stiamo definendo il programma di riabilitazione, di modo da tornare in pista il più resto possibile. Donington è impossibile ma potrei essere pronto per Portimao. Faro il massimo per essere pronto ma non voglio tornare se non al top della forma. Vedremo come andrà il recupero ma credo che sia possibile tornare per Portimao.

Prima di Imola hai chiuso al settimo posto in entrambe le prime due gare. Come lo consideri il tuo inizio di 2015?

“L’inizio di stagione non ha rispettato le nostre aspettative. Stiamo dando il massimo, abbiamo un gran supporto da Yamaha per sviluppare la nuova R1 ma abbiamo ancora tanto da fare per raggiungere il livello dei primi. Sono deluso dalle mie prestazioni, quella di Aragon è stata la prima gara della mia carriera nella categoria. Le gare sono brevi, non abbiamo molte gomme e non ho sfruttato al meglio il tempo a disposizione in pista”.

Già ad Assen ero più competitivo ma sfortunatamente sono caduto in qualifica. Abbiamo avuto un piccolo problema nel warm-up e successivamente il semi manubrio si era allentato, rendendo difficile la guida della moto. Gli avambracci erano contratti e per questo ho dovuto lottare più contro me stesso che contro gli altri. È stata un po’ una delusione perché credo che avremmo potuto chiudere sul podio”.

Il fine settimana di Imola è stato difficile ed eravamo molto distanti dai primi. Siamo riusciti a ridurre il gap sessione dopo sessione e ad inizio gara mi sentivo molto più a mio agio rispetto al resto del weekend. Per questo motivo volevo fare il possibile per trarre vantaggio dalla situazione, ma non ha funzionato. Ho imparato una lezione questo fine settimana, sono un combattente e certe volte è difficile accettare il fatto di non poter lottare per il successo o il podio. Devo imparare molto da questo e tornare il prima possibile. Ho piena fiducia nella squadra ed in Yamaha, stiamo facendo passi avanti, poco a poco, e credo che per fine stagione riusciremo a raggiungere il livello degli avversari”.

Quali sono i punti più importanti per lo sviluppo della nuova M1?

“Principalmente l’elettronica. Queste moto sono potenti ma le gomme che usiamo sono standard. Il problema maggiore è quello di trasferire la potenza sulla ruota posteriore, ci stiamo lavorando e poco a poco stiamo andando nella giusta direzione”.